Hanoi / consigli di viaggio

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Hanoi è stata una scommessa fatta lungo la strada, una improvvisazione di quelle che complica parecchio un viaggio, ma lo può anche rendere memorabile. Ovviamente tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, letteralmente. Non avendo previsto il Vietnam come meta dell’itinerario, raggiungerlo dalle isole sul golfo di Thailandia in un tempo ragionevole ha richiesto una buona dose di progettazione, parecchia improvvisazione e molta fortuna, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e ne valeva assolutamente la pena.

Hanoi rappresenta un piccolo shock culturale anche per chi ha già visitato molte città asiatiche. Con milioni di motorini che sfrecciano ovunque, il traffico perfettamente autogestito in totale assenza di semafori, e il contrasto sconvolgente tra tutto questo caos e il mondo antico delle piccole botteghe artigiane, dei mercati e dei venditori di frutta in bicicletta, la città appare sospesa in un’epoca indefinita, che ti lascia stordito e incantato.

Passeggiare per le strade della città vietnamita senza farsi investire richiede un po’ di pratica, ma farlo è indispensabile. E’ infatti proprio in mezzo al rumoroso folleggiare di motorini e ai suoi viali alberati che Hanoi nasconde quello che per noi è il suo tesoro più prezioso: i café.
Molti di questi locali sono appollaiati sui tetti, in cima a ripide scale poco appetibili, mentre altri li si raggiunge seguendo bui corridoi che si inoltrano misteriosamente tra i cortili dei palazzi e i vicoli strettissimi della città vecchia.
Quella di Hanoi con le sale da tè e le caffetterie è una lunga storia d’amore, che ha generato decine di autentiche specialità come il cà phê trứng, una sorta di “zabaione al caffè” buono da commuoversi (il migliore è al Giang Café), o l’altrettanto eccezionale cà phê đá, con ghiaccio e un fondo di latte condensato. Per comprenderne il piacere dovete immaginare cosa significhi una bella bevanda ghiacciata e aromatica, mentre fuori esplode il caldo forsennato dell’estate vietnamita… Ecco.

La cosa splendida è che affianco ai locali storici sono nati tanti incantevoli nuovi posticini sospesi con perfezione tra design e storia. E’ il caso del bellissimo Loading T dove potete bere del tè freddo alla mela eccezionale, o del Nola café  con la sua terrazza coperta da ombrelli colorati e i dischi di Bob Dylan di sottofondo. ideale per l’aperitivo è invece l’Hanoi Social Club e non bisogna perdersi almeno uno dei pazzeschi Cong caphe, locali a tema vietcong, stilosi e amorevolmente kitsch che pullulano in città.

Per uno spuntino veloce, fermatevi ad assaggiare uno dei cibi nazionali, il Bánh mì, una baguette che viene farcita sul momento con carne e verdure, retaggio della dominazione francese. Se volete un approccio “soft” a questo panino provatelo al Banh Mi 25, un banchetto pulitissimo e molto amato dagli stranieri presenti in città, gestito magistralmente da una signora che sa il fatto suo e che parla un po’ di inglese.

Al tramonto inizia infine lo spettacolo per eccellenza di Hanoi: l’ora della Bia hơi, la birra ghiacciata servita a numerosi angoli della strada, e che viene consumata seduti su minuscoli sgabelli a ridosso del traffico e del passeggio. Quello della bia hơi è un vero rito serale, i vietnamiti si riversano sulle strade, occupano insieme agli amici alcuni sgabelli rivolti verso la strada, e si rilassano bevendo questa birra fresca e leggera e mangiucchiando snack tradizionali. In tutto ciò, non cessa mai il rumore dei clacson, il via vai degli scooter e dei venditori ambulanti. Quello a cui si assiste è uno show confusionario ma originalissimo che vale letteralmente il viaggio.


L’old quarter

E se è vero che Hanoi, anche a causa del suo passato di guerra, non ha i templi di Bangkok o la vita notturna di Phnom Penh, l’atmosfera che si respira in giro per l’old quarter è struggente.
Le case del quartiere vecchio, che sono tutte strettissime e alte perché le tasse venivano calcolate in base ai metri occupati sulla strada, hanno una bottega al piano terra e bei balconi in ferro battuto ai piani superiori. Il verde è ovunque, piove dalle terrazze e costeggia ogni viale. Le botteghe sono spesso raggruppate per tematiche, e così si trova la strada dei fabbri, quella dei venditori di scale, la strada delle ceste in paglia e quella dei prodotti da cucina. Una gioia per gli occhi.

Al mattino presto e verso le cinque del pomeriggio, dagli altoparlanti sparsi per la città vengono diffuse notizie e canti patriottici, le rosse bandiere nazionali sventolano da tutte le abitazioni, e la città letteralmente danza davanti agli occhi del viaggiatore. Con me Hanoi ha vinto facile.

p.s. Per alcuni dei posticini qui sopra e per molto altro, un grazie infinito ad Irene.

VISTO
Dal primo luglio 2015 non è più necessario il visto per i cittadini italiani che fanno ingresso in Vietnam e che intendono restare meno di 15 giorni, ma è importante sapere (la Farnesina non ne fa purtroppo alcun cenno) che oltre al passaporto viene richiesto anche il biglietto aereo di uscita dal paese. In assenza di tale biglietto, per esempio per chi intenda proseguire l’itinerario via terra o non ha previsto una data precisa di ripartenza, è necessario procurarsi il visto prima della partenza. Informazioni sul sito del Ministero.

6 Comments

    1. Grazie!!Sono felice di avere un pochino reso l’atmosfera di Hanoi, anche se ci sarebbe molto altro da dire, è una città davvero speciale. Anche tu l’hai amata, immagino…

  1. Tutto vero! Comunque il bello del Vietnam è l’insieme di sfaccettature. Appena ci si sposta fuori dai grossi centri e ci si dirige soprattutto a nord sulle montagne, tutto cambia, sembra un altro paese. Io l’ho visitato da nord a sud più volte e ogni volta riesce a sorprendermi.

    1. Grazie Dario, spero avremo la fortuna di tornarci, infatti, e vedere molto di più di quanto abbiamo potuto fare quest’anno. Anche a noi ha dato l’impressione di un paese in cui c’è da perdersi…
      Posso chiederti quali sono i posti che ti hanno affascinato di più? Quali consigli?

      1. Beh, sono tanti i posti… Devo dire che il nord è fantastico, e puoi facilmente perderti in luoghi molto poco turistici. Io poi facendo fotografia, in un posto così mi ci trovo davvero a mio agio. Posso instaurare rapporti umani con la gente, e vederli e fotografarli nella loro intimità della vita quotidiana. Uno dei posti molto belli è Ba Be, sulle sponde del lago omonimo. Puoi dormire nelle case degli abitanti in un minuscolo villaggio, e se ti interessa, puoi farti coinvolgere nella pesca che dopo il tramonto praticano proprio sotto le loro case.. Ma anche l’estremo nord, sul confine con la Cina, ha paesaggi surreali.Tutto il nord merita una visita molto molto approfondita!!
        Poi: la piccola isola di Cat Ba dove sembra di esser calati in Jurassic Park e la sua più intima baia di Lan Ha (per me meglio che Halong). Ma da evitare assolutamente in estate piena!! Troppo caldo, e troppa gente!
        Ma poi anche Hoi An, Huè, Mui Ne, il Mekong.Dovrei farti un lungo elenco eheh.

        Se vuoi dai un occhio alle mie foto, e se c’è qualche posto che ti intriga, ti dico dove ho scattato la foto 😉

        1. Grazie mille, mi incanta sentire parlare di luoghi che non ho visto, in particolare quando si sente che chi racconta ha amato profondamente quei luoghi. stasera ci guardiamo volentieri le tue fotografie, e grazie per tutti i consigli che possono servire anche a tutti coloro che passano di qui e stanno organizzando un viaggio..

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