


Quella di Viñales è una valle di terra rosso cupo circondata da immensi picchi montagnosi che la gente chiama mogotes e che sembrano letteralmente esplodere dalle piatte coltivazioni di tabacco e caffè. Siamo ai piedi della Sierra de los Organos, parte occidentale dell’isola di Cuba, in una zona fertile e verdissima dichiarata dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”, meta prediletta di naturalisti e sportivi, nonché di tanti viaggiatori semplicemente alla ricerca della Cuba più autentica, il più lontana possibile da quella dei club per stranieri de La Habana.
Dalla capitale si arriva alla piccola cittadina di Viñales in circa tre ore e quaranta minuti con i pullman della compagnia statale Viazul , che passano anche da Las Terrazas e dalla caotica Pinar del Rio. Viñales ha appena una decina di strade ai cui lati sorgono piccole case dai mille colori, e il cuore del paese è rappresentato dal bar della piazzetta, dove la sera si ritrovano locali e viaggiatori per bere mojitos e scambiarsi racconti. Quella che si conduce a Viñales è una vita tranquilla, perfettamente serena, fatta da camminate alla scoperta dei dintorni e incontri stupendi con gente accogliente e generosissima. Tra questi verdi mogotes ci si sente letteralmente in capo al mondo, in un luogo magico, incontaminato, dove l’attività umana si nota appena e sembra riuscire a convivere pacificamente con una natura primordiale. Percorrendo i sentieri di terra battuta che si inoltrano tra le piantagioni di ananas e tabacco si incontra una vegetazione rigogliosa abitata da una gran quantità di animali endemici, cioè caratteristici esclusivamente di questa zona geografica.
La coltivazione del tabacco è sapientemente gestita con il sistema cooperativo, e il viaggiatore può prenotare all’Ufficio del Turismo di Viñales una delle splendide camminate tra i campi che includono anche la visita alle cooperative dei lavoratori. Nelle case dei campesinos è possibile assistere all’intero ciclo produttivo del tabacco, dalla raccolta delle foglie alla loro essiccazione, fino alla costruzione vera e propria dei sigari. È qui, seduti davanti ad un delizioso caffè fumante fatto con i chicchi della cooperativa, che si incontra la Cuba più vera, l’anima profonda di questo paese incredibile.
Ripensando con malinconia a questa Cuba rurale viene da chiedersi come sarà il Paese tra una ventina d’anni, quando Fidel Castro, la Rivoluzione e quell’astuta tortura nota come el bloqueo faranno parte del passato. Come diventerà quando i cubani saranno realmente liberi di andare e venire dal proprio Paese, quando gli Stati Uniti porranno fine a quello scandaloso atto terroristico che è l’Embargo, quando i banconi delle farmacie saranno pieni di medicine, gli stipendi saranno veri stipendi, e le strade saranno piene di macchine coreane? È ovviamente difficilissimo rispondere ad una domanda del genere, ma è certo che Cuba non sarà mai più così com’è oggi, per cui se potete accettate il nostro consiglio e andate a visitarla presto.
Cosa non perdersi a Viñales e dove dormire
- Partecipare ad una delle tante visite guidate tra i campi di tabacco e le cooperative proposte dall’ufficio statale del turismo. Si può scegliere tra passeggiata a piedi, a cavallo o tour in bicicletta.
- Dormire e cenare presso una delle mille casas particulares della cittadina. Noi abbiamo scelto appena arrivati la bellissima Villa di Haydee (Calle Rafael Trejo, 139) e la consigliamo dal cuore sia per l’accoglienza sia per la buona cucina della padrona di casa, ma ovviamente le case sono tantissime ed è difficile trovarsi male. Per dormire mettete in conto circa 15-20 CUC a camera, l’equivalente di 10-15 euro, e circa 5-7 CUC a testa per la cena.
- Effettuare una escursione in giornata a Cayo Jutias (a nord di Viñales) o a Maria La Gorda, il paradiso deserto nella punta più occidentale dell’Isola. Si possono prenotare presso il solito Ufficio del Turismo o noleggiare un’auto e fare da sé.
- Ricordarsi di comprare un po’ di sigari cubani prodotti dai campesinos nelle Cooperative. Quelli venduti nelle strade de La Habana sono spesso sigari truffaldini fatti da foglie di banano, quindi meglio comprare souvenir lontani dalla capitale
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