Ci sono luoghi, come quello di cui stiamo per parlarvi, che i viaggiatori preferirebbero di gran lunga tenere per sé. Ma in questa forma di egoismo per altro abbastanza condivisibile non c’è cattiveria o malafede. Si tratta piuttosto di un senso di protezione nei confronti di posti che nonostante la loro straordinaria bellezza sono ancora miracolosamente celati al turismo di massa, sconosciuti agli organizzatori di viaggi organizzati, alle orde di inglesi ubriachi, francesi lamentosi, italiani rumorosi, e ad ogni altro prototipo stereotipato del turista rompicoglioni.
Il motivo per cui mi ero convinta che non avrei mai scritto una sola parola di Ikaria è perché volevo restasse esattamente così com’è, pura e quieta come l’abbiamo conosciuta tre estati fa all’inizio di una bellissima vacanza tra Grecia e Balcani. Poi però ho pensato a Froso e alla sua famiglia, e a tutte le altre persone gentili che vivono su questa splendida isola immersa nel blu dell’Egeo e che meritano che io parli di Ikaria perché altre persone vadano da loro per dormire, mangiare, e affittare lo scooter o una barca, come abbiamo fatto noi.
Perciò ho deciso di scriverne, ma sappiate che a Ikaria non c’è vita notturna sfrenata, non ci sono molte spiagge di sabbia per bambini piagnucolosi, non c’è roba genere Eden Village, e sostanzialmente l’unico modo per arrivare è il traghetto notturno dal Pireo. Per cui, malintenzionati, state alla larga.
Perché Ikaria?
Ikaria si trova nell’Egeo orientale, a pochissime miglia dalla Turchia ed è un’isola rocciosa, per la maggior parte brulla, attraversata per tutta la sua lunghezza dal monte Etheras, che raggiunge in più punti quasi mille metri di altezza. L’isola ha una storia affascinante che la vede nata nel punto in cui Icaro, bruciato dal sole, cadde in mare e morì, da qui ovviamente il suo nome. In seguito è stata luogo d’esilio per i dissidenti comunisti che la Grecia fascista dei Colonnelli voleva far sparire. Questi intellettuali e membri del partito, furono accolti con generosità dai pochi abitanti del posto, e infine molti rimasero per sempre.
Ancora oggi, oltre al secchissimo e piacevole Meltemi, spira sull’isola un forte vento di sinistra, tollerante e pacifico. Nessuno sembra avere fretta, nei ristoranti i prezzi sono più che “sociali”, e tutti sembrano collaborare gli uni con gli altri.
Per avere pienamente il senso dell’atmosfera che si respira qui, andate sulla spiaggia di Nas, punta nord occidentale dell’isola, dove l’acqua dolce del fiume si tuffa in quella del mare. Qui, tra tende di giovani hippie, famigliole, e grandi onde, si respira un gran senso di libertà.
Cose speciali
In agosto in quasi tutti i villaggi si tengono delle incantevoli feste chiamate panigiri, dove musica tradizionale, cibo e vino animano l’isola fino a notte fonda. Nelle piazze vengono allestite lunghe tavolate, molto simili a quelle delle nostre feste de l’Unità, e sotto un incredibile cielo stellato giovani e anziani gustano insieme la semplice e deliziosa cucina locale.
Ikaria ha inoltre delle rinomate fonti sulfuree, ed era considerata una favolosa stazione termale già nell’antichità. Non per niente i suoi abitanti sono tra i più longevi del mondo, quindi se potete godetevi anche voi le terme del luogo.
Muoversi a Ikaria
L’isola è servita da una rete di bus che effettuano soprattutto servizio scolastico, ma il pregio di un mezzo autonomo è potersi fermare dovunque anche solo per bere qualcosa di fronte al mare turchese, o per fare un bagno in una baia deserta. Noleggiando uno scooter si può girare tranquillamente tutta l’isola, ma l’unica strada veramente consigliata è quella costiera, mentre quelle dell’entroterra vista la conformazione montagnosa sono parecchio contorte e con salite notevoli.
Se noleggiate uno scooter e decidete di percorrere parecchia strada, preoccupatevi di fare rifornimento per tempo, soprattutto nei fine settimana, e tenetevi in tasca un numero da chiamare in caso restaste a piedi (per esempio quello del noleggiatore). Le persone di qui sono veramente deliziose e non esiterebbero ad aiutarvi ma in certe zone non è detto che passi presto qualcuno oltre a voi. Noi siamo capitati in un periodo di scioperi, e l’Isola non è stata rifornita di benzina per giorni, per cui meglio informarsi.
Dove dormire
A Chrisostomos, una quindicina di minuti in scooter da Agios Kirikos, si trovano gli appartamenti della signora Froso. La sua famiglia ci ha accolti con una gentilezza incredibile, ci ha aiutati per il noleggio dello scooter e per molte altre cose. I monolocali oltre ad essere attrezzati con tutto il necessario, avevano ognuno uno splendido patio privato con vista sull’arcipelago delle Fourni. Tre anni fa abbiamo pagato 30 euro al giorno, contattandoli pochi giorni prima della partenza.
Come arrivare
- in aereo con volo diretto da Atene (30 minuti circa con Olympic Air) oppure da Creta o Mytilini
- in traghetto dal porto del Pireo (Atene) in circa 8-9 ore. Si tratta generalmente di un traghetto giornaliero che parte dal Pireo la sera e segue la rotta per Syros, Mykonos, le Fourni, Samos e Chios. Siccome Ikaria ha due porti, Edvilos a nord e Agios Kirikos a sud, scegliete il porto di arrivo in base a dove dovrete sistemarvi sull’Isola. Si lascia Ikaria sempre con lo stesso traghetto, che si ferma e riparte immediatamente, quindi arriverete e ripartirete circa alle 4 del mattino.
















che meraviglia..